...perché le pupille abituate a copiare
inventino i mondi sui quali guardare.

sabato 12 novembre 2011

L'ideale.

Non saranno mai queste bellezze
da vignetta, prodotti avariati, nati
da un secolo cialtrone, questi piedi
da stivaletto, dita da nacchere,
a soddisfare un cuore come il mio.
Io lascio a Gavarnì, poeta di clorosi,
la folla bisbigliante di belle da ospedale,
perché tra queste rose pallide non trovo
un fiore che assomigli al mio rosso ideale.
Ciò che serve a questo cuore, profondo
come l'abisso, siete voi, Lady Macbeth,
anima possente nel crimine, sogno
di Eschilo schiuso in climi nordici;
oppure tu, grande Notte, figlia di Michelangelo,
che torci quietamente in una strana posa
le tue forme, foggiate per bocche di Titani!


Charles Baudelaire

Nessun commento:

Posta un commento