...perché le pupille abituate a copiare
inventino i mondi sui quali guardare.

venerdì 11 novembre 2011

Le due città.

Città vecchia


Spesso, per ritornare alla mia casa
prendo un’oscura via di città vecchia.
Giallo in qualche pozzanghera si specchia
qualche fanale, e affollata è la strada.
Qui tra la gente che viene e che va
dall’osteria alla casa o al lupanare,
dove son merci ed uomini il detrito
di un gran porto di mare,
io ritrovo, passando, l’infinito
nell’umiltà.
Qui prostituta e marinaio, il vecchio
che bestemmia, la femmina che bega,
il dragone che siede alla bottega
del friggitore,
la tumultuante giovane impazzita
d’amore,
sono tutte creature della vita
e del dolore;
s’agita in esse, come in me, il Signore.
Qui degli umili sento in compagnia
il mio pensiero farsi
più puro dove più turpe è la via. 

Umberto Saba


Città vecchia




Fabrizio De André

Da Agostino in poi, a molti è piaciuto credere che sulla terra esistano e combattano tra loro due città, ovvero la Città di Dio (Civitas Dei) e quella terrena (Civitas Diaboli). La prima è ovviamente destinata alla gloria eterna, la seconda ad un'infinita dannazione. 
Due poeti, però, si sono presi la briga di perdersi nei meandri oscuri della "vecchia" Città del Diavolo. E sono usciti con una nuova verità. Esiste una sola città e il Paradiso, quello vero, dimora nel cuore dell'Inferno.


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