...perché le pupille abituate a copiare
inventino i mondi sui quali guardare.

domenica 8 gennaio 2012

Midnight in Paris.



"Mi chiedo sempre come qualcuno possa creare un libro, un dipinto, una sinfonia o una scultura che sia in grado di competere con una grande città. E' impossibile!
Perché ogni angolo, ogni strada, ogni viale ha una sua peculiarità.
E se si pensa che in questo universo freddo, violento e insignificante esiste Parigi, e queste luci!
Dai! Non succede nulla su Giove o Nettuno, ma dal lontano universo si possono vedere queste luci, i caffé, la gente che beve e che canta.
Per quanto ne sappiamo, Parigi e' il più bel posto dell'universo".

"Tutti temiamo la morte e ci interroghiamo sul nostro posto nell'universo. Il compito dell'artista  non è di soccombere alla  disperazione, ma di trovare un antidoto per la futilità dell'esistenza. Tu hai una voce forte e chiara, non essere così disfattista!".

Io penso che l'amore vero, autentico, crei una tregua dalla morte. La vigliaccheria deriva dal non amare, o dall'amare male, che è la stessa cosa. E quando un uomo che è vero e coraggioso guarda la morte dritta in faccia (...) è perché ama con sufficiente passione da fugare la morte dalla sua mente, finché lei non ritorna, come fa con tutti. E allora bisogna di nuovo fare bene l'amore. Devi pensarci".

Un capolavoro parla per se stesso. Non occorrono altre parole per commentarlo.
Citando l'Hemingway di Woody, dovete vederlo.

Nessun commento:

Posta un commento