...perché le pupille abituate a copiare
inventino i mondi sui quali guardare.

lunedì 22 agosto 2011

Mr Verdoux nel terzo millennio.


Inizialmente ti appresti a vedere un film così "antico" con quella superficialità bonaria che riservi per i momenti in cui giochi con i bambini. La tua prima preoccupazione è che l'ingenua lentezza di un'età troppo distante non ti annoi eccessivamente. Poi una rivelazione. O meglio, una riscoperta. La consunzione del tempo non riguarda le creazioni del genio: chiunque ne abbia il desiderio le può godere, in qualsiasi epoca.
E come un idiota supponente ti trovi a rimpiangere di non avere mai avuto prima la curiosità di accostarti a Charlie Chaplin. Pazienza. Quello che mi premeva scrivere è un mero invito a vedere (o rivedere) un autentico capolavoro, Monsieur Verdoux, film del 1947. Crisi economica, incertezza del futuro, futilità borghese, spirito di sacrificio, amore, condanna della guerra e dell'invisibile violenza che permea e sostanzia la società. Mr Verdoux è tutto questo, ma soprattutto una storia tragicomica che diverte, fa riflettere e non ha momenti di stanca, bensì di lirismo e di sublime. Nessuno creda di trovare delle risposte, però. Si trovano solo delle questioni così ben poste che ancor oggi non saprei rinvenire una replica adeguata. Ma non è questo, insieme alla bellezza, lo scopo ultimo dell'arte?

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